Queste le mie parole giusto un paio di settimane fa.
Tuttavia. Il Big non l’ha digerita, ed è pronto a recuperare nel 2o tempo.
Dopo il fallimento totale di Scuola Per Ricchi NON poteva perdere un’altra volta, doveva fare qualcosa, di viscido, di meschino. E l’ha fatto:
Riecheggiano ancora nella mia mente le parole del Big in una delle sue sponsorizzate:
Comeee stateeee Anti-Guru!
E, poi, il suo indimenticabile
Faremo NOMI e COGNOMI
E li ha fatti.
In questo caso prima del webinar, evidentemente aspettare fino al 6 marzo era troppo per la sua pazienza già messa a dura prova dopo l’SPR Arc.
Comunque. Analizziamo la faccenda:
Di fatto, Alex Theory è uno studente del Big, che, oltre ad avere parecchi dei suoi corsi (se non tutti vista la ‘ghiotta’ occasione di acquistarli a 2.500€), ha comprato anche diverse consulenze.
Big decide proprio di violare ogni diritto alla privacy, pubblicando PER INTERO alcune delle consulenze che Alex Theory ha fatto con la Big Luca Int.
Il video parte con una lettera scritta e letta dal Big, rivolta proprio ad Alex, ed è palesemente infastidito dal fatto che un suo studente sta sputando nel piatto in cui ha mangiato, chiamandolo fuffaguru e perculandolo con il nomignolo “Lucone”
“Lucone” piazzato nelle thumb per fare più click, e anche questo pare fastidioso per il Big.
Parte poi Caloni, che leggendo un copione è pronto a sfoderare la lama ben riscaldata preparata dalla mente diabolica del maerketer più pagato al mondo.
Ebbene sì, dietro al business delle gallette di Alex Theory c’è anche la Big Luca Int.
Le live hanno come argomento core quello di “scalare il business tramite l’online”
Riassumendo il tutto, Alex Theory rivela il suo grande sogno, il suo obiettivo finale:
Quotarsi in borsa con un’azienda dai fatturati stellari, così che la IPO arrivi subito al miliardo di capitalizzazione.
Insomma, l’obiettivo di Alex Theory è sostanzialmente quello di diventare miliardario in pieno stile americano, emulando i vari magnati ora al top delle classifiche di Forbes.
Il resto è sostanzialmente un circo in cui provano ad aggirare i sistemi di trustability di Facebook con ogni espediente possibile ed immaginabile:
molteplici pixel, molteplici pagine, molteplici sim telefonice e hotspot, robe collegate ad altre 100.000 robe, insomma un puttanaio.
Il resto sono cose più o meno rilevanti, ma c’è una cosa che mi ha colpito più di ogni altra cosa: La Faccia di Alex.
Alex era visibilmente incazzato e triste allo stesso tempo, perché in cuor suo sa che riuscire a portare la sua azienda a fatturati stile Saiwa è sostanzialmente impossibile tramite il solo utilizzo dell’Online.
L’unica è entrare nella GDO (Grande Distribuzione Organizzata), quindi sostanzialmente esporre i propri prodotti nelle più grandi catene di supermercati.
L’inghippo? Loro non vogliono, perché ciò assottiglierebbe troppo i margini, e di conseguenza anche la quotazione in borsa ne risentirebbe.
Insomma, non c’è soluzione, Il business di Alex Theory è sostanzialmente già stato scalato al massimo.
Se vuole di più deve creare una struttura iper-complessa con margini sottilissimi e migliaia di dipendenti, insomma mica un giochetto da ragazzi come quello di adesso.
Ed ecco quindi che arriviamo ai giorni nostri con un Alex Theory che decide di optare per uno scaling orizzontale del mondo online: dopo l’ecommerce ecco l’infobusiness.
Infobusiness che, dopo questa cannonata di Big Luca, può solo fare da contorno al business delle gallette.