Elite Publishing Services di Ignazio Munzù

Vi racconto la mia brutta esperienza con la Elite Publishing Services, la compagnia di Ignazio Munzù, uno dei più noti self publishing-guru italiani (https://www.elitepublishingservices.it/home-2/).
Devo premettere che ho iniziato a fare self publishing solo da pochi mesi, avendo pubblicato lo scorso febbraio, con Amazon Kdp, due libri in inglese - scritti da me medesimo - che però non hanno ottenuto i risultati sperati, malgrado avessi lanciato anche una campagna Amazon Ads. Proprio la delusione per le scarse vendite dei suddetti volumi mi spinse, il 16 marzo scorso, a telefonare ad un consulente della Elite Publishing, e ciò dopo essere capitato sul loro loro sito, dove in quei giorni venivano messi in vendita tre pacchetti. Il pacchetto che più m’interessava era quello più economico: scontato del 70%, costava 799 euro e comprendeva un libro di 25000 parole, libro che sarebbe stato realizzato dal team di Munzù in un tempo indicativamente compreso tra 14 e 18 giorni e che, una volta pubblicato con Amazon Kdp, avrebbe garantito – così c’era scritto – un guadagno medio mensile che andava da 1500 a 3000 euro. Il pacchetto comprendeva inoltre la gestione della pubblicità su Amazon, un team di 6 persone dedicato, il processo Autopilot e altre cose ancora. Ciliegina sulla torta: la possibilità di richiedere un rimborso del pacchetto qualora, dopo 60 giorni dalla pubblicazione del libro, questo non avesse raggiunto il risultato di almeno 2000 euro di vendite.

Ingenuamente convinto di aver trovato un modo facile per guadagnare con il self publishing, sabato 16 marzo, come dicevo, decisi di acquistare il pacchetto in questione, scegliendo l’opzione di pagarlo in tre rate da 266 euro ciascuna. Collegato al telefono con il loro consulente, tale Ivan, inserii i miei dati sul loro sito, ma - prima stranezza - quando cliccai sul pulsante Paypal “Paga in 3 rate”, non mi fu possibile pagare, al che Ivan mi disse che, per ovviare a questo problema, potevo fare un bonifico tramite Postepay a due suoi colleghi di Elite Publishing, cosa che feci il giorno stesso. Ivan mi disse pure che, per pagare le restanti due rate, avevo tempo un mese.

Quasi una settimana dopo, ossia venerdì 22 marzo, ricevetti una mail in cui un membro di Elite Publishing, tale Alessandro, mi chiedeva di effettuare la registrazione ufficiale dell’acquisto. Il giorno dopo, 23 marzo, feci anche questo, al che ricevetti un’altra mail che m’informava che il mio account era stato creato. Quando però cliccavo sul link presente nella mail, non mi compariva nessun account, ma semplicemente la home del sito di Elite. Non fu però questa ulteriore stranezza a farmi decidere di interrompere il rapporto con loro e di non pagare quindi le altre due rate, ma i termini e le condizioni dell’acquisto. E’ vero che, registrando l’acquisto, avevo spuntato la casella “Ho letto e accetto termini e condizioni del sito web”, ma fu solo quando lessi tutto più attentamente che capii che era praticamente impossibile ricevere il rimborso che ho menzionato in precedenza, quello a cui si aveva diritto in caso di mancato raggiungimento, entro 60 giorni dalla pubblicazione, di 2000 euro di vendite. Le condizioni per ottenerlo, infatti, erano tali che, anche nel caso di zero vendite del libro, Elite Publishing sarebbe stata certa di non dover rimborsare nulla.

A questo punto, sabato 23 marzo contattai via Whatsapp il consulente Ivan e gli dissi che non intendevo più pagare le restanti rate e, dato che non volevo più ricevere il pacchetto, volevo indietro i 266 euro della rata già pagata. La sua risposta fu: “Mi è stato detto che non è possibile richiedere il rimborso in quanto i lavori di analisi di mercato con ricerca keyword, stesura del titolo e sottotitolo e scelta del pen name sono già stati avviati. I termini di servizio spiegano chiaramente come le rate e gli acconti non siano rimborsabili.” Una risposta simile mi diede, qualche giorno dopo, il già citato Alessandro: “non ci è possibile erogare un rimborso a lavori presi in carico ed avviati”.

Vorrei far notare anzitutto la seguente contraddizione: se le rate e gli acconti non sono rimborsabili a prescindere, allora perché addurre come motivo della non rimborsabilità il fatto che i lavori sono stati già avviati?

In realtà, nei termini di servizio relativi al pacchetto – che io avevo sia copincollato su un foglio Word che screenshottato - non c’era alcun accenno alla non rimborsabilità delle rate e degli acconti, anzi: le parole “rate” e “acconti” non comparivano proprio. Allo stesso modo, non c’era alcun accenno al fatto che non fosse possibile ricevere un rimborso a lavori già avviati.

Ma c’è di più: gli articoli 52 e seguenti del Codice del Consumo (D. Lgs. n. 206/2005), prevedono la possibilità di restituire un bene o recedere da un contratto entro 14 giorni dall’acquisto online.

Io, come ho scritto in precedenza, ho registrato l’acquisto del pacchetto il 23 marzo, e ho chiesto il rimborso della rata pagata il giorno stesso!!! Pertanto, lavori avviati o meno, avrebbero dovuto eccome rimborsarmi la rata!

Purtroppo, avrei dovuto accorgermi prima di che razza di fuffari fossero (e siano) Ignazio Munzù & Company. Mi resta un’unica consolazione: ho perso sì 266 euro, ma, se avessi pagato in un’unica soluzione il pacchetto o se avessi pagato prima del 23 marzo anche la seconda rata, oggi rimpiangerei una somma maggiore. Per non parlare del fatto che sono certo che, se pure avessi pubblicato il libro compreso nel pacchetto e avessi seguito tutte le loro indicazioni, i 1500-3000 euro al mese li avrei visti col binocolo!

P.S.: Perdonate l’eccessiva lunghezza dell’articolo, ma ci tenevo a raccontare in modo dettagliato la mia esperienza. Grazie!