Ho visto per la prima volta il signor Mirko Campochiari durante l’oramai celeberrima live “contro” Marco Travaglio, ospitata da Ivan Grieco sul proprio canale.
In quell’occasione, devo dire, mi sono costruito un pregiudizio positivo sul personaggio, che mi è sembrato non solo molto informato e preparato (“sul pezzo”, per dirla come piace a molti), ma anche pacato ed educato.
Insomma: a parte qualche cherry picking e forzatura nella lettura di certe statistiche, dal mio punto di vista era una decisa luce verde.
Poi, però, sono iniziate ad arrivarmi alcune segnalazioni. Scettico e per altro non così esperto di certi temi, ho analizzato ed approfondito, prendendomi oltre un mese di tempo per studiare al meglio tutto il “faldone” di imprecisioni, balle, omissioni ed arrampicamenti sugli specchi che il signor Campochiari pare aver messo sul campo in maniera sistematica.
La cosa che mi ha colpito e convinto a procedere con un’inchiesta ad hoc, però, è stata la presenza di fonti di grande esperienza e competenza, con le quali abbiamo buttato giù un primo (lungo ma incompleto) elenco di “cose che non quadrano” nelle analisi dell’esperto, a partire dalla sua laurea.
Ma andiamo con ordine, partendo da come Campochiari si (auto)definisce: analista, storico militare, articolista, youtuber e blogger stando semplicemente al suo Linkedin. Insomma: a quanto pare un vero esperto della materia, che tratta della guerra in Ucraina dal suo inizio fino a oggi. Ospite su vari canali youtube anche molto seguiti e recente coautore del libro “Le parole della guerra” scritto insieme al generale Paolo Capitini. Lo studioso e presunto esperto di storia militare, si è fatto rapidamente strada tra i debunker di personaggi accusati (a torto o a ragione) di essere “filorussi”, come ad esempio Lilin, il già citato Travaglio, Orsini ecc.
In parole povere, fin qui potremmo dire che quella di Campochiari è decisamente una bella presentazione. La domanda però è semplice: sarà davvero capace e preparato come si descrive?
Spoiler: probabilmente no.
Come vedreremo e dimostreremo, Campochiari afferma infatti cose al limite dell’assurdo, commettendo errori grossolani e producendosi in sviste clamorose che mettono in dubbio anche il conseguimento dei titoli che dichiara.
Un po’ come se un fuffa guru volesse debunkare altri fuffa guru (e sì: ci ricorda qualcuno, almeno in tal senso).
ALCUNI (ECLATANTI) ESEMPI
Abbiamo preso ad esempio una live come tante del 22/05/2024 dove, ospite dal buon Ivan Grieco, il Dott. Campochiari ha una cadenza di fuoco invidiabile, pari a 27 castronerie in circa 40 minuti di live, compresi sponsor, convenevoli iniziali e saluti di rito.
Facendo un rapido calcolo, infatti, potremmo dire che lo studioso sia capace di sparare balle ad un rateo di una ogni 1 minuto e 47 secondi!(https://lh7-us.googleusercontent.com/docsz/AD_4nXeyUqZUln7jiqcr9asJYjzro2GCbEGebRqZ1CkWthKh8XRM3-mLgSKanWI6VQ4BrzaxpgRdguFoG96YuvJUH-SkbLcesteu1RytsEkFbaArOL1JqAEq8n-vJp6WBMlY6Zo9Df1HN6M1nexmJCRcD7Hw_T0C?key=FxH_05CVdc-sqyVzpnLjeg).
Ma, focalizzandoci solo sulla parte riguardo l’Ucraina, il rateo arriva addirittura ad appena 1 minuto e 29 secondi.
Andiamo ad analizzare nel merito:
1) Minuto 14:35 - DUE GIORNI DI MARCIA SENZA DORMIRE - trasferimento jogging
Dal virgolettato si evince che gli ucraini avrebbero fatto due giorni di marcia senza dormire per andare subito all’assalto e solo in seguito si sarebbero lamentati.
Ne desumiamo che, per Campochiari, questi uomini si sarebbero spostati a piedi?
Perché diciamo a piedi? Semplice: osservando su google maps vengono dati effettivamente 2 giorni di cammino, ma se si procede a piedi. Ergo dobbiamo credere che, nel 2024, gli eserciti si muovano a passo d’uomo, un po’ come quelli napoleonici che marciavano verso Austerlitz?
Prendiamo per ipotesi come punto di partenza Pokrovsk, centro presumibilmente logistico direttamente alle spalle della linea del fronte di Avdiivka/Ocheretyne e come punto di arrivo, prima di muovere sulla linea del fronte al confine, Kharkiv.
In questo caso abbiamo 263 Km, assumendo una velocità media di 60Km/h, inferiore a quella in auto data da google avremo 4h e 22m circa di viaggio, ben distante dai due giorni continuativi di marcia proposti dal nostro analista, nemmeno assumendo la velocità media di 30Km/h (8h:42m) si arriva a 2 giorni continuativi di marcia.
Proviamo però a tendere una mano alla tesi di Parabellum, includendo nei due giorni (48 ore) le fasi di preparazione e dispiegamento a destinazione, 12 ore abbondanti (che faccio, lascio?): quindi, assumendo di avere 36 ore per la marcia, significherebbe che la velocità media dei mezzi è stata di appena 7.3Km/h.
Anche nella peggiore delle condizioni, pur lui citando un trasferimento dal fronte sud di Donetsk e volendo ipotizzare la partenza dall’area di Kherson, si dovrebbero quindi percorrere 597 Km, procedendo come prima e si dovrebbe viaggiare a 17 Km/h.
Da ricordare, per altro, che si effettuano spostamenti in territorio amico dove non sono presenti particolari preoccupazioni riguardo la sicurezza del convoglio, con strade verosimilmente caratterizzate da buona percorribilità del manto stradale e nessun imprevisto particolare.
Prendendo i suoi due giorni per veri, ad una velocità di 30Km/h per 36 ore otteniamo 1080 Km percorribili, simili alla mappa qua sotto dove gli abbiamo accordato la bellezza di 75 Km.
Se invece si sono spostati coi camion, i soldati non hanno dormito per solidarietà coi conducenti? Oppure hanno combattuto solo i conducenti dei mezzi?
Ma si ha un’idea anche solo vaga di come funzioni la logistica in questi casi?
Una spiegazione per chi, come Campochiari, pare non averne nozione o dimenticare come funzioni, viene da una delle fonti esperte interpellate:
due giorni di marcia senza soste o interruzioni, anche solo per il rifornimento del carburante, è uno scenario impossibile, oltre a considerare che, per guida e supervisione dei mezzi, risulta naturale, ragionevole e comune pratica l’impiego di più conduttori e addetti in turnazione. Non si capisce come si possa pensare di partire facendo poi guidare per due giorni di fila lo stesso autista.
In questo documento ufficiale dell’esercito italiano (pag 22) si fa riferimento proprio alle turnazioni degli autisti durante i movimenti per percorrenze medio-lunghe. Da notare poi l’allegato F. dove si parla proprio di sostituzione del conducente
In questi link trovate invece i manuali tecnici dei movimenti logistici dello US Army.
vedi appendice C del documento sottostante “rest points e halt” (soste e fermate), come anche in questi altri documenti.
https://armypubs.army.mil/epubs/DR_pubs/DR_a/pdf/web/fm4_01.pdf
Cercando sul web dei riscontri al racconto di Campochiari, abbiamo per altro trovato soltanto un post di Anton Gerashchenko, ex consulente ministero affari interni ucraino, il quale in un discorso motivazionale riporta “Tenente colonnello, ci lasci dormire, sono due giorni che lavoriamo senza sosta.”. E come risposta:“Comandante, l’intero Paese conta su di noi, dormiremo nell’aldilà, ma ora dobbiamo salvare questo mondo […] non abbiamo scelta, abbiamo fatto un giuramento. Muori o uccidi.”.
Come evidente, non fanno alcun riferimento a due giorni di marcia a piedi e senza dormire. Anzi, questo è semmai chiaramente un discorso alla Braveheart, con tutto il romanzato del caso: "[…] di tornare qui sul campo ad urlare ai nostri nemici che ci possono togliere la vita (o il sonno n.d.r.) ma non ci toglieranno mai la libertà!”.
2) Minuto 27:29 - L’ARMATA ZOMBIE: DUE GIORNI DI MARCIA SENZA DORMIRE parte 2
“spesso con giri di due giorni di marcia senza dormire”
E ci risiamo, più avanti nella live ripropone la questione logistica confermando che non era una svista o un lapsus ma che ci crede per davvero, addirittura rilancia dicendo che questa situazione accade spesso, quindi per Campochiari è la norma?
Davvero è convinto che negli spostamenti militari tutti stiano due giorni svegli e che gli autisti non si diano il cambio? Avrà una vaga idea di che cosa vuol dire essere ininterrottamente in viaggio per due giorni rimanendo sveglio? Come può, un esperto vero di certe dinamiche, non arrivare neppure anche solo ad intuire con l’uso della logica l’assurdità delle visione che fornisce?
Questo sedicente analista ha conoscenza di come avvengono nella pratica i trasferimenti militari, sia a livello logistico che tecnico-tattico?
3) Minuto 29:31 - LA MATEMAGICA: TASSI DI INTERCETTAZIONE AEREA UCRAINA IN DIMINUZIONE
A parte che 46 è la metà di 92, ma vabbè.
Ecco i dati da fonte Ucraina che Zelensky sicuramente conosce:
Gennaio 42%, Febbraio 42%, Marzo 47%, Aprile 43%, Maggio dal 1-21 62%
fonte: UKRAINIAN Air Force Command of Armed Forces.
Andiamogli incontro e guardiamo solo i missili per fargli un favore (intercettati / totali lanciati dai russi):
JAN 123 /269 => 46%
FEB 52 (per difetto) / 124 => 41%
MAR 124 / 264 => 47%
APR 62 / 145 => 43%
1-21 MAY 44 / 71 => 62%
Alla faccia dell’analista.
Questo passaggio e gravissimo per 3 motivi possibili: o non ha letto le fonti e sarebbe assurdo pensarlo per uno che si definisce analista ed esperto di guerra in Ucraina; o le ha lette ma non le ha capite. Però, non capire che 62% è più di 42-43-47%, vorrebbe dire che non sa far di conto o che usa la “matemagica”; o è in malafede, cosa altrettanto grave, se non peggiore e che mi rifiuto di attribuirgli.
Risulta poi interessante quanto sorprendente notare che, il nostro esperto analista, in questo caso si appoggia solo a quanto dice Zelensky anziché basarsi su fonti tecniche e molto più precise/affidabili come ad esempio lo Ukrainian Air Force Command of Armed Forces.
4) Minuto 30:22 - GLI AMICI NON PROPRIO AMICI
Con Caccia intende gli F-16 che l’occidente ha promesso agli ucraini.
Sarebbe alquanto strano, perché gli Ucraini mandano regolarmente a riparare e ricondizionare i carri armati in Polonia, Romania e Lituania e la Russia non ha dichiarato guerra a questi Stati, tantomeno ha svolto atti offensivi contro tali siti.
Qui sotto alcuni link che provano quanto affermato.
https://www.reuters.com/world/europe/poland-says-hub-fix-tanks-damaged-ukraine-opens-2023-07-22/
Anzi, pare proprio che gli ucraini abbiano deciso di giocare un brutto scherzo al nostro analista: siccome il 9/06/2024 il Chief of Aviation of the Ukrainian Air Force Command ucraino ha dichiarato:“Alcuni caccia F-16 ucraini saranno basati in basi aeree di altri paesi, come riserva aerea, per non diventare bersagli”.
testo originale: “Часть украинских истребителей F-16 будут базироваться на авиабазах в других странах, как резерв авиации, чтобы не стать мишенями, – Начальник авиации командования Воздушных сил Украины”
Dato che operare un aereo significa genericamente utilizzarlo, visto che non è stato più preciso, il fatto che verranno basati negli Stati amici vuol dire che opereranno da lì. Se avesse voluto intendere che questi aerei potessero partire dalla Romania e dalla Polonia per condurre direttamente attacchi verso i russi avrebbe dovuto essere più preciso nei termini, questo mette in luce nuovamente potenziale incompetenza e/o approssimazione.
5) Minuto 30:37 - I RUSSI GUARDONI E LE BASI SPECTRE
Abbiamo sentito bene? Quindi, per Campochiari, fare un aeroporto sarebbe facile da individuare per i russi mentre fare delle basi sotterranee a mo’ di Spectre passerebbe inosservato? Qui è logica di base, cari lettori. Non serve neppure avere titoli e/o esperienza diretta nel campo per comprendere il poco senso di certi ragionamenti.
Si ha idea di come si costruiscono delle basi sotterranee? Forse Campochiari pensa che si facciano a mo’ di formicaio con un pertugio di 1 metro x 1? Pare non sapere come avvengono i cantieri dei bunker sotterranei, siccome essendo di natura piuttosto grande i russi potrebbero vederli con notevole facilità e procedere alla distruzione.
Ancora una volta ci fa toccare vette altissime!
Per di più questa sarebbe “l’unica soluzione alla quale si sarebbero attrezzando”, capite? Unica significa questa o niente. I tunnel sotterranei. Andiamo proprio bene.
Forse ha giocato un po’ troppo a GTA V?
Ecco, in concreto, come compaiono le immagini satellitari di basi sotterranee in costruzione. Come si può notare, lo scavo risulta essere di grandi dimensioni e ben visibile da satellite. Ergo un bersaglio invitante per i missili nemici.
Più sotto sotto notiamo poi l’immagine di una base russa sotterranea dove, grazie a immagini satellitari SAR (synthetic aperture radar), che non sono antiaerei, si possono apprezzare i rilievi in dettaglio e notare quindi la presenza della base sotterranea.
Sarebbe comunque interessante vedere, a questo punto, se effettivamente Parabellum compra queste immagini dalla Maxar o meno: magari potrebbe mostrare le ricevute o prove di acquisto? Lo chiediamo poiché non risulta abbia mai condiviso alcuna analisi esclusiva e indipendente del suo “think-tank” Parabellum su immagini satellitari proprietarie.
6) Minuto 30:04 - LA LUFTWAFFE E GOERING CLOCHARD
Sarebbe interessante capire come gli aerei della Luftwaffe, abbastanza decrepita nelle ultime fasi della guerra (lo so persino io), riuscissero a decollare da sotto i ponti.
Come puoi decollare da sotto un ponte? Dove metti gli aerei? Crei una pista di decollo che parte sotto al ponte?
E soprattutto c’erano ancora i ponti, alla fine della seconda guerra mondiale? Per giunta da dove sarebbero dovuti partire questi caccia tedeschi?
Semmai questo accadeva nelle PRIME fasi della guerra dove la Germania possedeva una certa superiorità aerea, molto interessante dal momento che Campochiari aveva esordito come esperto di ww2. La cosa però non ci stupisce, perché analizzando una vecchia live sulla seconda guerra mondiale aveva tirato fuori delle perle rinominate da noi come i “pesce-carro” e “le fabbriche clochard”. Ma di questo ci sarà magari altra occasione per parlarne.
La superiorità aerea era fondamentale per proteggere i ponti, come quelli sul fiume Reno in Germania, obiettivi succulenti per l’aeronautica nemica: la presenza di aerei parcheggiati avrebbe reso l’obiettivo ancor più “succulento”. Quindi, se non si aveva superiorità aerea, come era per la Luftwaffe a fine guerra, diventava ovviamente non poco stupido nascondere aerei sotto i ponti, dal momento che questi ultimi erano gli obiettivi del bombardamento avversario.
Sotto la foto di un ponte sul Reno nel maggio 1940, sicuramente (non) nelle ultime fasi della guerra.
Link all’immagine con apposita didascalia narrante la storia di quegli eventi.
http://www.flughafen-boenninghardt.de/bis%2018.05.40.htm
7) Minuto 41:20 - IL PIANETA DI RE CAIO OVVERO AEREI RUSSI SULLA LUNA
Qui siamo già oltre il dessert, alla frutta e abbiamo analizzato appena 7 punti.
Oggettivamente ci sembrano poche idee e ben confuse!
Campochiari ci riempie di numeri e mischia concetti, rendendo generalmente nebuloso il suo pensiero, già di per sè non tanto comprensibile ai non “addetti ai lavori”.
Poi, dato che si sta parlando di radar, quando cita i 25-27Km si riferisce a cosa?
Lo abbiamo chiesto, ancora una volta, ad un esperto (vero) del tema e la risposta è questa: si riferisce alla percezione della curvatura ad occhio nudo, cosa del tutto irrilevante siccome si sta parlando di radar, che ovviamente non sono piantati al suolo e soprattutto non sono alti quanto un uomo.
Oppure lascia intendere che la curvatura terrestre provochi impedimenti alle antiaeree già dopo 27 Km? Per una fomra di rispetto nei suoi confronti, consideriamo la prima opzione, altrimenti dovremmo dedurre che la terra sia grande quanto un asteroide e la cosa inizierebbe a diventare tragicomica.
Inoltre, l’analista dott. Campochiari, non fa alcun riferimento all’altezza di sgancio delle FAB. Peccato che sia una cosa fondamentale per i calcoli. Ecco: anche questa mancanza è ritenuta gravissima dagli esperti, perché non permette di comprendere la reale dinamica dei fatti.
L’argomento è in effetti abbastanza “tecnico”, ma cercheremo di spiegarlo in maniera comprensibile a tutti.
Se assumiamo i dati di Campochiari come veri (60-80Km), quindi mettiamo come variabili il resto (compreso il raggio terrestre), otteniamo che la Terra nel primo caso sarebbe grande come la Luna km più km meno, nel secondo poco meno di Mercurio.
Per i nerd della matematica e riprendendo ciò che mi ha spiegato la mia fonte, procedendo per assurdo, abbiamo considerato il punto di ombra di un Radar al suolo a 80 Km come dice Parabellum, assumendo l’altezza di sgancio delle bombe plananti FAB da parte degli aerei russi a 8000 piedi (misura estremamente conservativa rispetto a valori conosciuti delle bombe JDAM-ER o GBU-39, anche analizzando i video pubblici russi di tali sganci).
Abbiamo quindi provato a calcolare quale sarebbe il raggio della Terra ed otteniamo 2292 Km. Assumendo invece visibilità a 60Km otterremo un raggio di 1719 Km: come riferimento, la Luna ha un raggio di 1737.4 Km.
Le dichiarazioni del dott. Campochiari sul tema sembrano dunque denotare, matematica e fisica alla mano, una rilevante impreparazione sulle dinamiche di funzionamento dei radar di Air Defense, messe poi a sistema con quanto avviene in Ucraina. Aspetti davvero gravi per un presunto “analista militare”, esperto di guerra in Ucraina.
Andando ancora più nel tecnico: lo schema sottostante permette di calcolare, data l’altezza dell’aereo, la distanza massima a cui i radar a terra delle antiaeree riescono vedere, prima che la naturale curvatura della Terra imponga un “cono d’ombra”.
Quindi, secondo la formula nel prospetto (con 8000 piedi di quota di sgancio e un valore minimo di quota del radar al suolo pari a 100 piedi, in considerazione del territorio ucraino), otteniamo 120 miglia nautiche di visibilità del radar, pari a 222,240 Km, distanza a cui abbiamo il primo punto di ombra alla quota di sgancio.
Siccome 222 km sono un raggio assai ampio e l’Ucraina è tendenzialmente pianeggiante, ovviamente piazzeranno il radar nel posto più vantaggioso possibile. D’altronde, se vuoi comprarti i posti allo stadio ed hai una buona disponibilità economica, sicuramente non sceglierai proprio quelli dietro la colonna. Giusto?
Ora, considerate che calcolare con efficacia assoluta la reale propagazione delle onde radar è praticamente impossibile a causa di un’infinità di variabili, come ad esempio l’umidità dell’aria nei vari strati del cielo, la presenza di fonti elettriche in zona (centrali, linee elettriche ecc), la configurazione del terreno (colline, alberi, città, caseggiati ecc) o ancora segnali radio che passano in zona, apparecchi da guerra elettronica di vario genere ecc. Per non parlare, banalmente, della posizione: a seconda del luogo di misurazione, può cambiare totalmente il raggio di azione del radar. Ecco, data questa oggettiva complessità e fisiologica approssimazione nei calcoli, se il dott. Campochiari è capace di quantificare la reale ed esatta portata dei sistemi radar su un campo (cfr capacità di vedere il bersaglio che si riduce a ⅓), allora aspettiamo fiduciosi la pubblicazione del suo articolo scientifico che sicuramente potrebbe essere preso in considerazione per il Nobel o, quantomeno, una sua conferenza all’MIT Lincoln laboratory, massimo polo mondiale della ricerca sui radar, dove lui ci potrà spiegare la sua formula fisica per calcolare la reale propagazione dei segnali radar con assoluta accuratezza.
8) Minuto 42:07 - IL SISTEMA RADAR SATELLITARE
“o col sistema satellitare che ora stanno sviluppando”
Visto che stiamo parlando di radar, poco prima del punto precedente, Parabellum fa questa affermazione molto interessante, secondo cui si starebbe sviluppando un sistema radar satellitare. Sarebbe ugualmente interessante conoscere da quale fonte parabellum abbia tratto questa informazione, ma andiamo avanti.
Esistono ad oggi sistemi SAR come il SAR (Synthetic aperture Radar) Lupe, Lacrosse, Kondor.
Tuttavia, nessuno di questi ha un ruolo Anti-Aircaft (AA). Inoltre lui fa riferimento alla guerra in Ucraina e dichiara esplicitamente “che ora stanno sviluppando”.
Questa idea è azzardata perché:
- servirebbe montare dei radar su dei satelliti geostazionari (che osservano sempre lo stesso punto) dal momento che non ci interessa osservare i pinguini al polo sud.
- a differenza di un radar a terra che puntando verso il cielo riceve meno segnali di disturbo (roba che si muove ma non interessa) Il satellite ha un cono di azione piuttosto vasto e puntando verso il basso ci sarebbero tantissimi segnali di disturbo da filtrare al fine di poter identificare l’aereo di interesse.
Anche l’AWACS (ovvero un radar posizionato su un aereo) vola ma a quota ovviamente molto più bassa di un possibile satellite e dispone di un’elevata capacità di elaborazione dei segnali e sensoristica a livello di antenna, che permettono di avere una buona risoluzione sull’area illuminata dal radar.
Data l’elevatissima complessità e costi di sviluppo molto alti, ad oggi non c’è traccia della presenza di radar satellitari a scopo Anti-Aircaft (AA) dal momento in cui l’AWACS performa sufficientemente bene nel suo ruolo attuale.
Quindi ok: “ora stanno sviluppando” ma dove? Si può sapere, oppure è un piano della spectre come il laser-one?
9) Minuto 31:23 - PIT STOP A UNO
Matemagica parte 2: 10 non rientra nell’intervallo 20-40.
Imbarazzante, temo: 20 ore con bel tempo e 40 se c’e bufera?
Campochiari da dove ha preso questi dati? Ha idea di come funziona la faccenda? Sembrerebbe proprio di no.
Se il rapporto è di 1h:40h vorrebbe dire che volando una settimana non voli per 40 settimane, anzi quasi un anno (52), ci rendiamo conto delle proporzioni assurde e prive di ogni logica?
Un pilota con 7000 ore di volo, che stando a quanto riferisce Campochiari avrebbe quindi visto il suo aereo fermo 31,9 anni in riparazione, ci dice non a caso una cosa parecchio diversa. L’esperto pilota, infatti, afferma che servono 17 ore di manutenzione ma solo in “very harsh conditions”. Al contempo, un altro report dettagliato, dice che la media di riparazione è di 17 ore uomo di media, quindi se la squadra è di 4 persone sarebbero 4 ore e 25 minuti
Qui sotto i link alle fonti citate
Ah ok: Campochiari forse intende l’intervento di più meccanici. Ok, ottimo ma… questo peggiora solo la situazione.
10) Minuto 18:15 - LA MANOVRA DEL SERPENTE UBRIACO
Nella mappa qui sotto il percorso indicato da Campochiari
Non è dato sapere come mai i russi debbano fare tutto questo giro anziché scendere direttamente su Kramatorsk da Chasiv Yar. Sembrerebbe quasi, per assurdo, che per l’analisi del dott. Campochiari i russi si affidino a… autostrade (per l’Ucraina?) o comunque in generale rotabili con buona percorribilita’(visto il collegamento fra le tre localita’)…
Visto i precedenti di inizio guerra, quando gli ucraini hanno fatto tiro al piccione coi carri russi imbottigliati nelle autostrade, è impensabile che sia un piano (ancora) percorribile. Campochiari invece sottolinea con un “per forza” l’inevitabilità di questa direzione di avanzamento che tra l’altro aumenta pure le distanze da percorrere.
Data l’orografia del terreno e la disposizione delle fortificazioni ucraine (come si vede anche dalla sua mappa) risulta molto però decisamente più facile scendere direttamente a Kramatorsk.
Ecco la situazione presentata dalla mappa di Parabellum
Di sotto la mappa altimetrica, la quale se comparata alla prima ci fa notare che le fortificazioni ucraine si trovano prevalentemente sulle alture e nelle vicinanze dell’autostrada Chasiv Yar - Kostantinivka.
Anche se nella mappa altimetrica si vedono colori intensi, questa è la reale orografia del territorio (foto 21 maggio 2024), sotto l’immagine potete visionare un piccolo video per vedere la zona.
CONCLUSIONI
Ecco: già da questi 10 punti, con fonti alla mano per analizzarli, possiamo vedere come almeno parte delle qualifiche ed esperienze che lo youtuber si (auto)atribuisce sembrino svanire come neve al sole.
Il Dott Campochiari, ci pare di poterlo dire con una certa sicurezza, dimostra una scarsa conoscenza in tutti gli ambiti da lui toccati in queste analisi. in alcuni casi, pare mancare anche proprio la logica di base.
E allora: come mai ha tutto questo credito nonostante strafalcioni tanto evidenti, in parte solo ad occhi esperti, ma in altra parte riscontrabili anche da uditori forniti di un buon senso critico?
Possiamo provare ad intuire una delle motivazioni principali: la materia di cui tratta è complessa e molto tecnica, di scarso interesse generale. Non si studia praticamente in nessun grado della scuola dell’obbligo.
Bastano un paio di (apparenti) paroloni messi al posto giusto ed una buona parlantina, per sembrare (molto) più esperti di quello che si è.
Inoltre, chi la materia effettivamente la tratta e conosce, nella stragrande maggioranza o non è aggiornato perché in pensione o è impossibilitato al dibattito pubblico per motivi di riservatezza (è il caso delle fonti che ho interpellato per questo lavoro).
In più, Campochiari ha la tendenza un po’ “guresca” a presentarsi come obiettivo e imparziale, per lo più infallibile e granitico nelle sue argomentazioni, come il possessore unico della fonte della conoscenza oggettiva.
Al contrario, però, con le migliaia e migliaia di fonti che ci sono, egli opera una scelta molto meticolosa su quali portare per confermare le proprie convinzioni. Ovvero, l’approccio inverso rispetto a quello che dovrebbe avere qualsiasi studioso/analista, curioso di scoprire le verità, qualiasi esse siano e non di confermare le proprie.
Tante sono le possibili “vittime” di Campochiari/ Parabellum. Primo tra tutti, e ci tengo a sottolinearlo, è probabilmente lo stesso Ivan Grieco.
Il noto divulgatore, come sappiamo, lo ospita molto spesso e fidandosi, lo difende dagli attacchi e lo usa come fonte autorevole in numerose occasioni.
Fuor di ipocrisia, se non fossi stato contattato e reso edotto, prove alla mano, da fonti tecniche molto preparate, sarei potuto cadere anche io vittima dell’accreditamento di Parabellum, che pure diversi contenuti ad alto valore ha prodotto e presentato al pubblico (da quello che ho appurato, per lo più quando gli studi di Campochiari erano preparati da altri analisti, vedi la prima live di debunking sull’intervista di Breaking Italy a Travaglio).
Tanto c’è ancora da dire su questa live (ci sono altri 17 punti) e su altre live che lo studioso ha realizzato, visto che analizzando solo le ultime 5 dirette, le mie fonti hanno potuto segnare con la penna rossa oltre 130 punti.
Citando lo stesso Parabellum in un vecchio video:
“Questi giochini non li fare perché tanto di gente in Internet che ne sa ne trovi, e prima o poi trovi quello che ti fa passare un brutto quarto d’ora. Queste cose non si fanno.”
fonte: omissis perché argomento di futura analisi.