Lavoro fuffoso

Ciao, più che lavoro fuffoso direi una situazione “strana”.

Preciso che buona parte di quello che scriverò l’ho scoperto solo dopo, parlando con altri dipendenti e capendo mano mano come “funzionava”.

Dunque, vengo assunto in questa azienda con contratto a tempo determinato. Facciamo un accordo verbale iniziale su paga, durata e tutto il resto. Non mi hanno fatto leggere, né firmare nulla. Mi è arrivata la lettera di assunzione e il contratto via e-mail circa un mese dopo, e sotto c’era il mio nome scritto in stampatello. Insieme a questo mi è stato girato l’unilav.

Da qui scopro che: la mansione è diversa da quella stabilita in fase di colloquio, la durata del contratto è di 3 mesi, e non di un “mese di prova” come avevamo stabilito. Il contratto è a tempo parziale, 6 ore giornaliere, mentre io faccio un full-time da 8 ore. Questo in realtà me l’avevano detto. Il nome dell’azienda che mi ha assunto è diverso da quella per cui effettivamente lavoro.

In seguito ho capito che: c’è una prima azienda, quella principale, una spa, che ha sede in un luogo diverso dal quale lavoro. Poi c’è una seconda azienda il cui titolare è effettivamente la persona per cui lavoro (io avevo capito che mi assumesse questa azienda qui) e poi ci sono una serie di “cooperative” che ruotano intorno. Io sono assunto per una di queste cooperative. Parlando con altri dipendenti me ne hanno dette di tutti i colori: che usano queste cooperative per risparmiare sulle assunzioni, per non avere beghe legali in caso di problemi, addirittura per non pagare contribuiti (non so come sia possibile). A questa ultima cosa non credo, perché accedendo al sito dell’INPS mi sembra tutto ok.

Detto ciò, non so come funzioni sta roba della cooperative e neanche voglio saperlo. Viste che le cose non mi quadravano, avevo deciso di licenziarmi. Tuttavia leggendo su internet e confrontandomi con qualche persona “esperta” ho capito che sarebbe meglio non licenziarsi da un contratto a tempo determinato, in quanto siccome c’è un accordo, una data di fine, non rispettare questa data sarebbe come non rispettare il contratto, per cui l’azienda potrebbe rivalersi su di me e farmi pagare una penale.

Ho contattato poi un avvocato ed è partito in quarta dicendo “mandiamogli l’ispettorato del lavoro, facciamo questo, facciamo quello”. Ho detto di no, perché alla fine non voglio incasinare nessuno o far perdere il lavoro a qualcuno, né tantomeno incasinarmi io stesso tra cause ed avvocati.

Aldilà di questo, il contratto mi scade il 30 di questo mese. Ho deciso di rispettarlo e poi sparire completamente. Aldilà di tutte le questioni legali che ho elencato, c’è un ambiente tossico generale che non mi piace proprio, per cui non intendo assolutamente proseguire.

Il mio dubbio a questo punto è solo uno: cosa dovrei fare? Sembra una roba semplice, ma non so esattamente come muovermi. Cioè, ho timore che possano prorogarmi il contratto e non comunicarmi nulla come hanno fatto la prima volta, come dicevo si era detto un mese, che poi sono diventati tre, senza la mia approvazione, né tantomeno la mia firma. E quindi non vorrei ritrovarmi nella stessa situazione di adesso, con un contratto che devo necessariamente rispettare.

Potrebbe essere cosa semplice comunicare questa mia intenzione, ma non voglio proprio aprire gli occhi a nessuno (magari essendo in tanti dipendenti manco si ricordano che mi scade il contratto) e non c’ho voglia di andare nel reparto risorse umane a discutere della questione. Vorrei semplicemente fare il mio ultimo giorno e tanti saluti.

Sono in all’erta perché in azienda c’è da parte di tutti questa filosofia di “fottere” l’altro, sia da parte dei titolari nei confronti dei dipendenti e viceversa. Per cui non vorrei ritrovarmi una situazione strana da cui non so come uscire.

Sostanzialmente vorrei capire come funziona il rinnovo di un determinato e se possono farlo senza avvisarmi (a questo punto penso di sì). Fermo restando che magari neanche mi cagano e non rinnovano nulla, cosa che io auspico.